Inverno 2017-2018: una dinamicità ritrovata-parte 2

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Il mese di febbraio ha presentato caratteristiche più consone alla stagione dopo uno dei mesi di gennaio più caldi di sempre. Il mese si è contraddistinto da un intenso episodio freddo da Est-Nord-Est preceduto da un anomalo riscaldamento in sede polare della stratosfera, ovvero l’ampio strato di atmosfera che va dai 15 km ai 50 km sulla nostra verticale. Per rendere di facile comprensione il fenomeno basti pensare ad una massa d’aria a circa 10 hpa(30 mila metri dal suolo)  che passa da temperature di -80°C a 0°C in un breve lasso di tempo. L'indebolimento del vortice polare che ne consegue crea spesso movimenti antizonali di grandi masse d'aria gelida che dall'Artico scendono verso latitudini più meridionali. La circolazione atmosferica subisce spesso uno sconquasso generale che si ripercuote nei mesi successivi. Non sempre questi riscaldamenti della stratosfera si concretizzano con episodi di gelo alle nostre latitudini, gli effetti sono spesso imprevedibili. Dopo questa breve parentesi andiamo ad analizzare il mese in corso. Un vortice depressionario il giorno 4 febbraio si approfondisce dalla Francia verso l'Europa occidentale, richiamando aria umida sul bacino del Mediterraneo. L'aria fredda precedentemente affluita permette alla precipitazione nevosa di cadere a quote comprese tra i 400-500 m, specie tra basso Torinese e Cuneese.

Fig.2: In foto l'innevamento significativo sopra i 2000 m di quota al valico del Moncenisio il giorno 10 febbraio. Cortesia Enrico Piovano

Il giorno 9 dopo una breve parentesi soleggiata il transito di una goccia fredda in quota determina condizioni instabili, con nubi a sviluppo verticale che innescano rovesci piuttosto localizzati(neve tonda su quartieri settentrionali del capoluogo e basse valli di Lanzo). Nella seconda decade prevale un debole promontorio di alta pressione che regala giornate soleggiate e temperature diurne gradevoli fino a superare localmente i 10 gradi tra i giorni 15-16 febbrai;, rimane piuttosto freddo durante le ore notturne specie su zone alpine ed aree più depresse della pianura Torinese. Nel contesto la temperatura risulta quasi sempre inferiore alla norma. Nell'ultima decade avviene l'evento precipitativo e freddo del mese.

Fig.3: L'aria fredda in ingresso su regione alpina il giorno 12 febbriaio genera locali rovesci di neve tonda in aria asciutta. Immagine webcam S.Elisabetta

Il giorno 20 aria fredda di origine polare fluisce nel bacino del Mediterraneo formando una circolazione depressionaria. In una prima fase la nostra provincia veniva interessata da correnti asciutte settentrionali, in seguito con la risalita del minimo barico formatesi sul Tirreno intensifica le precipitazioni anche sulla nostra regione specie  i settori centro-meridionali. Tra i giorni 22-24 febbraio deboli precipitazioni interessano le province di Cuneo, Asti e Torino, con una quota neve mediamente sui 200-400 metri. Imbiancata anche sul capoluogo il giorno 23 con un paio di cm. Sulla media ed alta collina la precipitazione prosegue nevosa con accumuli di circa 10-20 cm nell'intero episodio. A partire dal giorno 24 febbraio la depressione riceve il contributo di masse d’aria di origine artica avviando così una fase decisamente più fredda. Il giorno 25 l'avvezione gelida annunciata con almeno una settimana di anticipo si concretizza: rovesci nevosi interessano le zone pedemontane del Canavese e parte del capoluogo accompagnati da un sensibile calo termico( in area urbana la temperatura dai 4 C della prima mattinata passa ai -2.5 C del pomeriggio).

Fig.4: In foto la temperatura registrata in bassa Val Susa il pomeriggio del 25 febbraio alle ore 16:00 durante la forte avvezione gelida. Nella notte le temperature scenderanno ulteriormente.

Nei giorni successivi la circolazione fredda che ne scaturisce regala precipitazioni nevose su settori centro meridionali della penisola(Roma imbiancata il giorno 26) , mentre sulla nostra regione prevalgono gelide correnti asciutte da N/E con cieli spesso nuvolosi su zone di pianura, inibendo la formazione di uno strato inversionale al suolo. Su zone alpine sopra i 1500-2000 m la serenità del cielo e il generoso innevamento fanno registrare  temperature minime più basse per qualunque mese dell'anno degli ultimi tre decenni, sotto media di 8-12 °C (superando anche i casi del febbraio 1991, dicembre 1996, marzo 2005 e febbraio 2012), o comunque del periodo successivo al gran freddo del gennaio 1987(fonte SMI). Ecco alcuni valori registrati il giorno 27 febbraio:

  • Villanova C.se rete Torinometeo: -11.8 C
  • Venaria La Mandria(Arpa Piemonte): -10.8 C
  • Pralormo (Arpa Piemonte): -10 C
  • Area urbana Tse tra -6 e -4 C
  • Tra 500-100 m: temperature comprese tra -8 e -12 C
  • Tra 1000-1500 m: temperature comprese tra -12 e -19 C
  • Tra 1500-2000 m: temperature comprese tra -19 e -22 C

Da notare ad oltre i 2500 m i -28.6 C registrati al Colle del Sommeiller(Arpa Piemonte) nelle Alpi Cozie lungo la linea di confine tra Italia e Francia a circa 3000 metri.

Il giorno 28 febbraio si assiste ad un cambio di circolazione con l'inserimento di masse d'aria più umide e miti, preludio alla classica nevicata padana da "addolcimento". Seguirà articolo dettagliato durante l'analisi primaverile. L'episodio freddo dell'ultima decade influenza in maniera determinante l'intero mese che chiude con un'anomalia climatica negativa(81-00) di circa 1.6 C in area urbana. Le precipitazioni risultano superiori alle medie con circa 90-100 mm.

Fig.5: In foto la temperatura media registrata nel mese di febbraio a cura dei professionisti dell'Arpa Piemonte

L'inverno 2017-2018 a Torino è stato piuttosto piovoso interrompendo di fatto il lungo periodo siccitoso dei mesi precedenti. Le temperature sono risultate nella norma degli ultimi trent'anni (anomalia di +0.1 °C). La neve è caduta abbondante a quote di media montagna, con nevicate anche d'intensità straordinaria a gennaio. Torino si è imbiancata circa 5 volte per un totale di 14-16 cm, meno della media (22 cm). Si ritrova un'estrema dinamicità che non cancella lo sbalorditivo mese di gennaio trascorso, accompagnato da insoliti fenomeni temporaleschi e mitezza. L'ondata di freddo di febbraio è stata eccezionale in relazione al periodo in cui essa si è verificata.

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