Autunno 2013: tra ottobrate ed estate di San Martino

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La leggenda narra che Martino, l'11 novembre si trovasse ad Amiens, in Gallia nel cammino di ritorno verso casa. Nel bel mezzo di una bufera incontrò un mendicante rattrappito dal freddo e con un moto di generosità gli offrì metà del suo mantello. Dopo pochi attimi la pioggia smise di cadere, il vento si placò ed un bel sole fuoriuscì a riscaldare la temperatura. Quindi la leggenda prevede che la breve interruzione di tre giorni della morsa del freddo, si ripeta ogni anno per commemorare il gesto magnanimo e generoso, visto che Martino quelle stessa notte ebbe in sogno Gesù, che ebbe parole di stima per il futuro santo, sostenendo che dietro il travestimento del mendicante vi era proprio lui.( fonte Wilkipedia). Niente paura il buon Martino puo' tranquillamente passare da qui in qualsiasi giorno dell'anno, non prenderà nessuna bufera ne tantomeno freddo. Ebbene siamo nuovamente a parlare di mitezza fuori stagione e carenza precipitativa; siamo giunti oramai a 3/4 di stagione meteorologica, ed a parte una breve parentesi fresca in seconda decade di ottobre, la nostra provincia continua ad essere interessata da flussi miti ed asciutti da S/W seguiti da rimonte anticicloniche. E' bene ricordare che durante la stagione estiva, l'instabilità che deriva dal riscaldamento diurno può innescare anche fenomeni temporaleschi con correnti "sfavorevoli" come flussi da N o SW, mentre nella stagione autunnale ed ancor di più in quella invernale tale flusso portante ci pone in ombra pluviometrica. A questa sinottica divenuta oramai ricorrente, vi è da aggiungere la posizione ingombrante nel comparto Iberico dell'anticiclone delle Azzorre che smorza sul nascere qualsiasi velleità Atlantica. Paiono essere scomparse le depressioni Mediterranee, quelle accompagnate da minimi pressori su costa Azzura, golfo del Leone, Genova, in quota il vento da S/E latita e di conseguenza le copiose piogge da stau che spesso bagnavano le nostre montagne sono drasticamente diminuite. Non saranno certo gli ultimi 20 giorni di novembre a cambiare l'autunno in questa area geografica sede di un innegabile cambiamento climatico.

L'aumento termico è sotto gli occhi di tutti come la graduale diminuzione dei giorni di pioggia da non confondere con la pioggia cumulata durante l'anno, che in alcune zone è già prossima alla media pluviometrica. Ecco alcuni valori massimi registrati nella giornata di ieri:

  • Bussoleno: 25.4°C  86km/h
  • Donnas: 25.1°C
  • Susa: 24.3°C 83 km/h
  • Coazze (900m): 22.2°C
  • Buttigliera: 22°C  74 km/h

Le stazioni urbane Torinese hanno raggiunto quasi tutte la media pluviometrica annuale grazie ad una primavera estremamente ricca di precipitazioni ed ad isolati fenomeni temporaleschi intensi; da inizio settembre in città si è cumulato circa 100mm a fronte di un media (61-90) di circa 200mm, difficilmente si riuscirà a colmare questo "gap" precipitativo a meno che non intervenga un unico evento piovoso intenso. Come ricordato in altri articoli vogliamo far notare la carenza preciptativa del basso Monferrato Astigiano che da inizio anno non raggiunge i 600mm di accumulo, dato confermato dalla stazione limitrofa di Cavagnolo. Anche in area "intralpina" il bilancio pluviometrico risente di un marcato deficit pluviometrico, tanto che la stazione di Sauze ha circa 500mm da inizio anno, valore probabilmente sottostimato dagli accumuli nevosi invernali. La bassa valle di Susa viaggia tra i 500-600mm, valore anch'esso in leggero deficit pluviometrico. Le foto ritraggono rispettivamente il tramonto del 3 novembre fotografato da Torino sud ed il grafico pluviometrico annuale di Piova Massaia

E tu, come la pensi?

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