Effetto “isola di calore” seconda parte

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"Boundary layer"strato limite urbano

Le ricerche sul clima urbano ultimamente sono costanti e la guida del WMO (Organizzazione meteorologica mondiale) divide la struttura dell’atmosfera urbana in “layers” (strati). I due principali sono il “canopy layer”, lo strato che occupa il volume esteso dalla strade al livello dei tetti cioè quello maggiormente influenzato dalla geografia urbana, e il “boundary layer” che si estende al di sopra del precedente e che in confronto al primo è caratterizzato da una minore escursione termica giornaliera e una maggiore ventilazione. Un altro strato presente all’interno del “canopy layer” è il “roughness sublayer”, caratterizzato da un mix di microclimi determinato dall’altezza degli edifici, la larghezza delle strade, ecc… Risulta quindi di rilevante importanza la corretta installazione di un sensore termico in area urbana per studiare al meglio la particolarità del suo clima. Esso deve essere collocato preferenzialmente all’interno del “canopy layer”, cercando di evitare il più possibile l'irraggiamento da parte di pareti verticali, mentre per le installazioni sul tetto bisogna tenere conto delle caratteristiche termiche della superficie, anche se quest'ultima installazione risulta sconsigliata pur rimanendo in particolare contesti il migliore compromesso. In ambiente urbano l'installazione ideale dovrebbe avvenire in una piazza o nell'area aperta di una scuola, prendendo con le dovute cautele invece il dato proveniente da un installazione urbana all'interno di un parco pubblico, poiché in questo caso andremo a monitorare più un topoclima di un’area verde che di un’ area urbana. Di difficile lettura sono i dati proveniente dai pluviometri posti sopra gli edifici,una maggiore intensità del vento spesso sottostima il quantitativo di pioggia caduta. Si raccomanda quindi di installare il pluviometro in una zona esposta su 4 lati, ma nel contempo riparata dalle turbolenze generate dal colmo dell’edificio stesso. In conclusione, l’affidabilità dei dati provenienti dalla nostra rete ci permette di affermare che in ambiente urbano i valori risultano molto coerenti fra di loro. Siamo sempre alla ricerca di installazioni in ambito urbano e non solo, in modo da monitorare costantemente l’evolversi dell’isola di calore.

Nelle immagini poco sotto alcune installazioni urbane nella nostra rete.La stazione del Dipartimento di Fisica nella prima immagine, rimane un punto di riferimento  per la serie omogenea di dati di cui dispone.Essa sorge in posizione dominante su ampio terrazzo a circa 22 m dal suolo tra il "Canopy Layer" e il “roughness sublayer”.La seconda installazione ubicata nel quartiere Mirafiori in pieno tessuto urbano, sorge su modesto manto erboso in pieno "urban canopy layer"ed è soggetta a modeste influenze microclimatiche locali.

E tu, come la pensi?

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