Inverno 2013-14: mite e perturbato

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Forte nevicate su arco alpino occidentale e meridionale, accumuli da record su  Pennine e Lepontine

Come gia avevamo accennato nel mese scorso la stagione invernale ha presentato caratteristiche di eccezionalità per quanto riguarda gli accumuli nevosi in media-alta montagna nel tratto che va dalle Alpi Pennine e Lepontine all'intero arco alpino centro orientale. I restanti tratti montani della nostra regione hanno visto senza ombra di dubbio un inverno all'altezza delle aspettative ricordando spesso le grandi nevicate degli anni 80. Il dato più sorprendente è stato l'aspetto termico, in particolare nelle zone di pianura ed area urbana, con condizioni costantemente autunnali, tanto chè la stagione invernale 2013 è risultata essere la più calda dopo l'inverno 2006-07. I singoli mesi hanno presentato tutti una costante sopramedia, in particolare gennaio con circa 2 °C di scarto positivo sulla media 81-00. Sono mancate in area urbana le gelate notturne complice cieli spesso nuvolosi e la mancanza cronica di irruzioni fredde continentale. Al contrario dell'inverno 2007 trascorso con scarsa piovosità e frequenti episodi favonici, la seguente stagione ha offerto numerosi episodi perturbati spesso in un contesto molto mite e umido tra Sud/Sud-Ovest; le rare nevicate nelle zone di pianura sono sempre state altimetriche, quasi mai si è assistito ad una precipitazione nevosa per l'intero evento. Il protagonista della stagione è stato il profondo vortice sulle isole britanniche che a più riprese ha inviato impulsi perturbati sulla nostra regione, uno dei più intensi è stato quello in concomitanza del S.Natale trascorso sotto una pioggia battente, con nevicate relegate al di sopra degli 800-1000m, con sconfinamenti importanti in Alta Val Sesia (500-600m). Durante questa fase perturbata in Europa occidentale, si faceva notare un minimo pressorio piuttosto profondo al largo della Scozia ( 930hpa), non molto lontano dai record storici del 14/15 dicembre 1986 con 916hpa ed il 10 gennaio 1993,con circa 910 Hpa.

Gennaio offriva un unica parentesi simil invernale intorno a fine mese, con deboli nevicate con temperatura positiva che interessavano il capoluogo, scarsi gli accumuli in area urbana. Febbriao ricalcava il mese appena trascorso, con un potenziale episodio nevoso intorno alla prima decade, sfumato in area urbana a causa di un intensità precipitativa sempre piuttosto debole. In questa stagione spesso nel formulare una previsione affidabile circa la neve, ci siamo trovati a parlare di un certo ridimensionamento degli accumuli previsti, che in un contesto termico sempre piuttosto "border line" non ha permesso di inquadrare con sufficente anticipo l'eventuale accumulo Da notare infine l'accumulo stagionale tra i 500-700m della collina Tse di circa 100cm, con stagione iniziata già a fine novembre con i 30-35 cm del giorno 21. In conclusione vorremmo sottolineare la ricerca spasmodica del "grande freddo" da parte di alcuni siti di settore, che ha deluso spesso i tanti meteo appassionati; qualora ce ne fosse ancora bisogno ribadiamo che il taglio redazionale rimarra sempre quello di parlare di fatti concreti, la previsione oltre i 5-7 giorni perde di affidabilità, il resto è solo sensazionalismo mirato ad avere sempre più visibilità.

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