Inverno mite e avaro di precipitazioni. Prima parte

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Riassunto stagionale e considerazioni con maggiore attenzione sull'area urbana Torinese

E' stato sicuramente l'anno dei blocchi altopressori di matrice Subtropicale/Azzorre, con asse principale sul Portogallo/Spagna; tale configurazione ha pesantemente condizionato il trimestre invernale sulla maggior parte della regione,interessata costantemente da venti asciutti settentrionali e da ripetute condizioni di foehn. Tendono a ripetersi inverni caratterizzati da anomale figure altopressorie in area atlantica, mentre diventano sempre più rare le retrogressioni da est. L'asptto termico di conseguenza è stato influenzato da questa insistente sinottica con la sedimentazione fredda nei bassi strati limitata al normale irraggiamento notturno, mentre il costante e mite soleggiamento durante il giorno ha portato i valori massimi di temperatura spesso abbondantemente sopra le medie stagionali. Un solo evento perturbato intenso ha caratterizzato la stagione, quello occorso tra l'1-3 febbraio 2019. 

DICEMBRE

Il mese di dicembre 2018 è risultato nel suo insieme particolarmente miti e asciutto, condizionato da frequenti venti di foehn. La prima decade del mese esordisce con un promontorio anticiclonico in rinforzo sull'Europa occidentale che determina estese condizioni di foehn nelle vallate alpine e temperature particolarmente miti sulle pianure. Estese punte di 15-17°C interessano le pianure con isolate punte di 20°C su sbocchi vallivi (Settimo Vittone rete Torinometeo 20°C il giorno 4 dicembre). Verso la fine della decade masse umide nord occidentali impattano sulla regione alpina provocando moderate nevicate su versanti confinali e occasionali piovaschi fin verso le zone pedemontane del Torinese. Nuovamente si registrano temperature miti e raffiche a tratti tempestose su sbocchi vallivi.

Fig.1: Debole sfondamenteo del muro del foehn visto dalla webcam di Gandoglio( Val Susa).  La mattina del giorno 9 settembre piovaschi in sospensione creano uno splendido arcobaleno

Il riscaldamento indotto dal vento in discesa dalle valli alpine verso la pianura si attenua a partire dal giorno 11 e con esso l'anomala mitezza. Il giorno 13 aria umida meridionale affluisce sulla provincia in seno alla formazione di una depressione sul Mediterraneo, le precipitazioni che ne conseguono risultano modeste e un po' di neve umida viene segnalata su alcuni quartieri del capoluogo. Tra il il giorno 14 ed il 15 affluisce temporaneamente area più fredda continentale, estese gelate interessano le zone rurali(Villanova Canavese -5.9°C; Cavagnolo -5.6 °C). Tra i giorni 16 e 17 dicembre sulla provincia transita una debole saccatura di origine atlantica supportata da correnti occidentali.

Fig.2: Una debole nevicata nella notte tra il 16-17 dicembre interessa la media Val Susa. Nell'immagine Villarfocchiardo Cortesia Manuel G.

Brevi nevicate interessano le zone alpine occidentali prevalentemente i settori interni delle valli. Lieve depositi si spingono su media Val Susa sino a fondovalle(Villarfocchiardo 2 cm). Il giorno 19 dicembre una nuova saccatura di matrice atlantica richiama temporaneamente aria umida meridionale. Il profilo termico garantisce un po' di neve anche in pianura con accumuli in area urbana di circa 1-2 cm, mentre su media ed alte collina si accumulano fino a 7 cm. Il giorno dopo le condizioni meteo migliorano rapidamente mentre un nuovo ed intenso riscaldamento indotto da tiepidi venti di foehn sembra profilarsi per le festività natalizie. Durante la vigilia di Natale un fronte perturbato impatta nuovamente sulla regione alpina favorendo temperature straordinariamente miti sui fondovalli alpini e rispettivi sbocchi vallivi. La massa d'aria già molto mite per il periodo riscaldata ulteriormente dalla compressione favonica determinato su alcune zone le temperature massime più elevate del mese, vicine ai record storici. La mattina della vigilia si registrano i seguenti valori:

  • Susa 20.5°,
  • Villar Focchiardo 18.7°
  • Giaveno 18.7°
  • Usseglio 13.9° a 1265 m
  • Donnas 16.9° a 320 m

La stazione Arpa Piemonte di Avigliana (340 m) registra in giornata ben 23.2 °C. Sulle pianure resiste una tenace inversione termica e l'alito caldo del foehn galleggia sopra i 400 metri di quota. L'anno si conclude con l'alta pressione, mentre tiepidi venti nord occidentali insistono sulle zone alpine.

Fig.3: L'ennesimo Natale senza neve sulle nostre montagne, sintomo di un cambiamento circolatorio che penalizza spesso i versanti sud alpini e le stazioni sciistiche prive di innevamento artificiale. Nell'immagine la webcam situata sul Monte Macra nelle Alpi Biellesi a circa 1600 mslm.Fonte Bielmonte.net

Il mese di dicembre presenta un'anomalia di temperatura in area urbana di circa 1°C(Torino Regio Parco + 5.4 °C) contenuta in parte dalle inversioni termiche, mentre sulle Alpi l’anomalia positiva(Tmedia Moncenisio Torinometeo +2.9 °C esubero termco di circa 3.8 °C) è stata ovunque più marcata. Le precipitazioni sono risultate inferiori alla norma su tutti i settori tranne su aree limitate e confinali con la Francia. La nevosità nel capoluogo è risultata scarsa con un solo cm di accumulo il giorno 19.

GENNAIO

L'alta pressione centrata sulla penisola britannica persiste nella sua posizione anomala per tutta l'intera decade del nuovo anno. Sul suo bordo orientale scorrono impulsi instabile seguito da correnti settentrionali che innescano nuovamente condizioni di foehn nelle vallate alpine e pianure adiacenti. L'episodio più tiepido della prima decade si verifica il giorno dell’Epifania. Temperature massime comprese tra 15-17°C si registrano in area urbana, per poi scendere verso valori più consoni per il periodo verso la fine della decade. Anche la seconda decade viene contrassegnata da un importante episodio di foehn, il giorno 14. Il gradiente barcio tra i due versanti delle Alpi genera venti intensi( Torino Alenia Arpa Piemonte vento di raffica a 65 km/h)  Le temperature si portano nuovamente su valori miti per il periodo.

Fig.4:valori termici molto elevati per il periodo si registrano il giorno 14 gennaio. Dalla nostra rete di stazioni spiccano i 17-18°C in area urbana Torinese

Per ritrovare una maggiore dinamicità bisogna andare al giorno 23. Una circolazione depressionaria riesce finalmente ad approfondirsi sull'Europa occidentale formando un minimo barico in prossimità della Costa Azzurra. Le precipitazioni che interessano la provincia tra il pomeriggio del 23 e la mattina del 24 assumono prevalentemente carattere nevoso anche in pianura. Accumuli di 2-4 cm in crescendo verso i quartieri meridionali interessano la pianura Torinese, mentre sulle Alpi Cozie meridionali 15-20 cm, mentre su Alpi Torinesi e Biellesi i quantitativi sono stati inferiori a 10 cm(fonte Arpa Piemonte).

Fig.5: circa 10 cm si misurano su Basso Torinese come si evince dalla foto scattata a Santena.

Ampie schiarite ed estese gelate caratterizzano la mattinata del giorno 25 gennaio, da notare i -10.3°C della stazione di Cortandone in territorio Astigiano, ed i più modesti -4.2 °C della nostra nuova installazione a San Maurizio C.Se. Tra i giorni 27-30 gennaio si susseguono fronti improduttivi per le sorti torinesi con annuvolamenti limitati a settori confinali. Nella serata del giorno 31 l'affondo di un'incisiva depressione atlantica crea i presupposti per un importante evento nevoso tra le Alpi Marittime e l’alta Val Susa.

La temperatura media del mese di gennaio 2019 in area urbana è risultata superiore alla norma del periodo 1981-2010, con un’anomalia termica positiva di circa 0.7°C(To R. Parco 4.4 °C). Le precipitazioni cumulate sono risultate piuttosto scarse con soli 6-7 mm di accumulo a fronte dei 35 mm previsti. La neve si è presentata raramente in ambiente urbano accumulando circa 2-4 cm in un unico episodio.

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