Gennaio 2014: mite e umido

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In area urbana il mese si conclude con 6cm di accumulo

Verra' sicuramente ricordato questo inverno per la sua straordinaria mitezza oltre che per lunghe fasi perturbate.  Gennaio in un contesto precipitativo frequente, non ha assunto caratteristiche di eccezionalità come quantità; le maggiori stazioni urbane della rete hanno avuto cumulate stimabili in 80-100 mm in un quadro termico quasi sempre sopra-media; ha assunto carattere di eccezionalità l'assenza di giorni di gelo in ambito urbano, frutto si' di un isola di calore estremamente invadente, ma anche di una totale assenza di irruzioni fredde continentali. L'episodio perturbato che ha caratterizzato il mese è stato senza ombra di dubbio quello occorso in terza decade con diffuse nevicate in pianura. Come spesso accade in questi episodi potenzialmente nevosi la comunicazione meteo-climatica ha lasciato alquanto desiderare, e non si parla di un errata previsione che al limite ci puo' stare, ma di imprecisioni, luoghi comuni e sensazionalismi. Gli strumenti necessari per conoscere l'entita' di una nevicata ci sono, e sono disponibili gratuitamente in rete, ovviamente bisogno conoscere un poco il contesto climatico in cui essi avvengono, ma nonstante questo spesso ci troviamo di fronte a titoloni ad effetto, colorati da accumuli da far impallidire il mitico gennaio 1986.

Il taglio redazionale del sito rimarrà sempre quello, improntato su pacati ragionamenti e dati oggettivi. In febbraio ci sarà una grossa novità, lo staff Torinometeo si rinnoverà con l'inserimento di nuovi meteo-appassionati, tutto l'ambiente vivrà un periodo di transizione molto importante che documenteremo prossimamente. Nella foto il divario termico tra zone densamente urbanizzate e ambienti rurali, l'urbanizzazione induce soprattutto un aumento termico notturno con conseguente riduzione dell'escursione termica diurna. Nell'analizzare queste differenze termiche bisogna considerare anche l'ubicazione dell'installazione oltre che il luogo circostante, spesso in ambito urbano parliamo di stazioni circoscritte da altre abitazioni del tutto prive di aree verdi nelle vicinanze. La stazione di Fisica per esempio è situata in zona leggermente depressa nelle vicinanze di un parco urbano, distante alcune centinaia di metri dal fiume Po. Quella di Crocetta è inserita in pieno tessuto urbano su un terrazzo di un edificio nei pressi dell'ospedale Mauriziano. Infine la stazione di Carmagnola è situata in una conca umida su manto erboso, l'estrema continentalità della zona favorisce forti escursioni termiche giornaliere

E tu, come la pensi?

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