Autunno 2016: tra primi freddi e rimonte anticicloniche, in attesa del nuovo episodio alluvionale - Parte 1

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L'autunno meteorologico 2016 esordiva con una vistosa figura di alta pressione sull'ovest del continente, responsabile di anomalie termiche positive che toccavano valori prossimi ai 5 C° (stazione urbana R.Parco). Pur senza superare record di temperatura massima, la prima decade di settembre trascorreva con temperature prettamente estive, con valori diurni che in alcuni casi raggiungevano i 30-32 C. Il giorno 14 settembre una depressione posizionata sul Golfo di Biscaglia si avvicinava alla regione alpina occidentale determinando un importante peggioramento, ponendo fine alla canicola estiva e avviando un deciso cambio stagionale. Intensi fenomeni accompagnati da un calo delle temperature si registravano su tutta la provincia, piogge battenti interessavano il medio alto Canavese il giorno 15(42 mm Cafasse), con accumuli a fine episodio di 60-80 mm. Su Bassa Val Susa dopo un trimestre estivo particolarmente secco,intervenivano provvidenziali e cospicui accumuli.A fine episodio le prime nevicate interessavano i rilievi alpini a quote prossime ai 2000 m. Il giorno 18 settembre il graduale allontanamento della depressione faceva affluire correnti settentrionali, con il ripristino di condizioni soleggiate. Un modesto nucleo instabile tra il 20-21 settembre recava tra la notte e il primo mattino occasionali rovesci a sfondo temporalesco specie tra Torinese e Chivassese. In seguito l’espansione dell’anticiclone atlantico favoriva tempo stabile e soleggiato con temperature molto miti per il periodo specie in alta montagna, con le prime deboli inversioni.

Fig.2: andamento piovoso nella stazione di Villarfocchiardo 14-17 settembre

Ottobre

I primi giorni del mese l’espansione dell’anticiclone atlantico favoriva tempo stabile e soleggiato, con temperature molto miti per il periodo. A partire dal giorno 3 in Europa si assisteva a un cambio netto di circolazione.La possente figura di alta pressione che per l'intero mese di settembre aveva dominato incontrastata l'Europa occidentale, tendeva a isolarsi in sede scandinava. Sul suo bordo meridionale scivolavano masse d'aria fredde di origine continentale, le quali attraverso l'azione di freschi venti orientali, dilagavano in pianura padana. Era il preludio di un nuovo reset barico. La straordinaria mitezza lasciava spazio ai primi freddi autunnali. Il giorno 10 ottobre una perturbazione atlantica supportata da aria umida mediterranea, faceva il suo ingresso nella nostra regione, aprendo di fatto il periodo delle piogge autunnali,con le prime importanti nevicate a quote medie-basse per la stagione.

Fig.3: copiose nevicate sopra i 1500-1600 m in Alta Val Susa  il giorno 14 ottobre. Fonte Trinum.com

La quota neve inizialmente sui 1300-1500 m nelle prime ore del giorno 13, scendeva fino a raggiungere gli 800-1000 m all’interno delle valli sud-occidentali della regione in mattinata; in seguito risaliva nuovamente a 1300-1500 m nella mattina di venerdì 14 ottobre, per poi assestarsi sui 2300-2500 m alla conclusione dell’evento all’alba del giorno 15 ottobre (fonte Arpa Piemonte). Il giorno 14 ottobre la fase di maltempo entrava nel vivo, rovesci simil-estivi e locali colpi di tuono venivano segnalati nel Torinese. Il giorno 22 una depressione in avvicinamento da ovest richiamava umide correnti meridionali verso la nostra regione. Un fronte nuvoloso recava qualche pioggia a carattere sparso, con deboli nevicate a quote medie alte.

Fig.3: a circa 10 giorni dalle copiose nevicate l'isoterma degli zero gradi si spingeva oltre i 3000 m con rapida fusione del manto nevoso caduto. Fonte Trinum.com

Nelle giornate successive il graduale sprofondamento della depressione verso la Penisola Iberica, rinforzava un campo di alta pressione di origine africana, con temperature in aumento specie in montagna. Una nuova figura di alta pressione ad omega prendeva forma, con lo zero termico nuovamente oltre i 4000 m. Il giorno 28 ottobre temperature prossime ai 20 C a quota 2000 m si registravano nella stazione di S Vèran nel dipartimento Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Temperature inusuali anche su media ed alta Val d'Aosta, con picchi termici compresi tra 16-19 C a 1600 m. Nel capoluogo dopo una mattinata nuvolosa, esplodeva una mitezza insolita, con valori compresi tra 16-18 C Verso fine mese le prime fitte nebbie mattutine facevano la loro comparsa su zone pianeggianti. Se ottobre sinora aveva presentato caratteristiche termiche poco sotto la media, bastavano pochi giorni molto miti per recuperare in parte tale l'anomalia. Sul capoluogo le precipitazioni si racchiudevano in un unico episodio perturbato, risultando inferiori alle medie di riferimento(71-00).

SECONDA PARTE

 

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