Anno 2013: cronaca gennaio-maggio, prima parte

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Inverno asciutto con frequenti scaldate, primavera piuttosto fredda

L'anno 2013 esordisce con una prima decade del mese particolarmente mite, gli sbocchi vallivi della VdA e della Val Susa continuano a stupire, con S Vittone minma 15.2 grazie al solito mix tra effetto compressione e subsidenza. Le località sciistiche patiscono molto questa fase anticiclonica, tanto che risulta difficile in alcuni momenti anche l'innevamento artificiale specie nelle località poste a media-bassa quota. In seconda decade breve apparizione nevosa a bassa quota tra il 19-20 con 25/30cm nelle zone di pianura cuneese, oltre i 30cm sopra i 400m. Pianura Torinese e zone del Canavese quasi sempre con fenomeni deboli, accumulando mediamente 2-5 cm. In terza decade ennesima "spallata anticiclonica" con zero termico oltre i 3000m il giorno 28; valli del Basso Cuneese con temperature folli per la stagione il giorno 30 con Ostana in valle Po con 19°C, Sauze d'Oulx(1500m): 10,3, Bielmonte (1500m): 12.6 Ollomont (1500m) : 13.2°. Il mese di febbraio in prima decade è contraddistinto dall'episodio nevoso del 10, la sinottica lasciava spazio sicuramente a buoni accumuli, ma in sede di nowcasting un minimo più basso del previsto penalizzava l'Alto Canavese e tutta la pedemontana Biellese e l'Ossola. In area urbana il profilo termico garantiva una discreta imbiancata 8-10cm diffusi, i pacchetti precipitativi faticavano più del previsto ad incanalarsi lungo tutta la Val Susa ed il Pinerolese. Le zone maggiormente interessate dai fenomeni come spesso accade sono state le Alpi Cozie, Cebano, Morgalese, Alessandrino e tutto lo spartiacque Ligure/Piemontese. In seconda e terza decade l'inverno sembrava finalmente decollare con una retrogressione fredda da est il giorno 22 con 3cm di accumulo in area urbana, seguita da una profonda ciclogenesi scaturita dall'interazione di due masse d'aria di origine differente il giorno 24, con 5cm diffusi su zone di pianura, sino a 15cm su collina Torinese. Il mese di febbraio, per altro estremamente vivace e perturbato, ha offerto numerose sinottiche in grado di accontentare gli amanti della neve, quasi mai ha però rispettato gli accumuli promessi dai vari modelli disponibili in rete, solo l'attento occhio di pochi previsori ha individuato spesso è volentieri il reale potenziale dei vari passaggi perturbati. In area urbana Torinese e zone limitrofe si soffre oltre che di un isola di calore invadente, di una perenne "penuria" precipitativa che spesso e volenteri si traduce in costanti delusioni nevose. E' stato sicuramente il trimestre dei blocchi altopressori di matrice "Subtropicale/Azzorre", con asse principale sul Portogallo/Spagna, tale configurazione ha pesantemente condizionato la stagione nella maggior parte della regione. Il riassunto precipitativo nel trimestre invernale della stazione di Fisica in via P. Giuria, si chiudeva con circa 42mm a fronte di circa 128mm di media 61/90, l'anomalia termica della stagione si chiudeva con + 0.2°C sulla 61-90 (R.Parco). In sintesi il riassunto invernale con la Tmedia e i cm di neve caduti: T in media dicembre, accumulo nevoso 3cm; T sopra-media gennaio, accumulo nevoso 3cm; T sotto-media febbraio, accuumulo nevoso 18cm.

Primavera meteorologica: primo scorcio del mese contraddistinto dall'episodio del 11 marzo, quando un violento temporale si è abbattuto sulla parte centro meridionale del capoluogo, a parte i primi fragorosi tuoni uditi distintamente in quasi tutte le zone, il fenomeno di rilievo è stata la fitta grandinata che ha imbiancato la zona centrale della città oltre parte della Crocetta, S. Rita, Mirafiori e Millefonti. In alcune zone si è addirittura formata una leggera patina di 2/3cm lungo i viali dei corsi pincipali! Tra il 17 e il mattino di lunedì 18 marzo 2013 una nevicata tardiva interessava la regione; a Torino a seconda dei quartieri si sono misurati da 5 a 7 cm di neve (30 cm ai 700 m del Colle della Maddalena). La nevicata è stata possibile grazie finalmente all'intensità precipitativa che ha permesso all'aria fredda di essere trascinata con efficacia verso il suolo. L'avvio della primavera subiva un netto ritardo per tutto il restante mese con frequenti circolazioni depressionarie alimentate da aria artica. In aprile in seconda decade si assiste finalmente "all'esplosione primaverile" dopo locali gelate tardive tra il 9/10 ed una prima decade con anomalie negative nell'ordine dei 3 C° in area urbana. Dopo i primi caldi precoci( 27C°il giorno 18) si assiste ad un veloce sbalzo termico tra il 19-20 con l'affondo di aria piu' fresca dalla valle del Rodano ed intensa sventagliata temporalesca nelle zone prealpine dell'alto Piemonte. Nel Torinese l'accumulo medio è stato intorno ai 45mm con il ritorno di moderate nevicate sopra i 1300/1500m con le solite eccezioni su Appennino Ligure. Verso fine mese dopo giorni soleggiati, interviene un nuovo affondo Atlantico nel bacino occidentale del Mediteraneo richiamando nuovamente correnti tese da S/W con il settore pedemontano che va da Canavese al Verbano nuovamente interessato da piogge battenti. La figura depressionaria si evolvera' verso levante interessando in seguito l'intera regione; 27-30 aprile 68mm su R Parco. Computo pluviometrico finale di 178mm con T media di 13.5°grazie soprattutto ad una seconda decade piuttosto mite. Maggio decisamente freddo e perturbato con numerose occasioni piovose e temperature piuttosto fredde anche di giorno. In questo ultimo mese primaverile i passaggi perturbati sono stati piuttosto frequenti, uno dei più intensi si è verificato intorno a metà mese quando l'affondo di un estesa saccatura dal Mare del Nord a Gibilterra richiama calde ed umide correnti sciroccali sul fianco orientale della depressione, la velocità di spostamento di tale affondo unito ad una quota neve piuttosto bassa per la stagione ha evitato frequenti criticità; l'episodio del 15-19 maggio ha avuto una cumulata totale in area urbana intorno ai 120-140mm.

Da ricordare un intenso temporale sul Canavese il 17 con diffuse grandinate e piogge a carattere di nubifragio, l'orografia di queste complesse valli ha contribuito in maniera determinante alla stazionarietà dei fenomeni nella zona,accompagnati da spettacolari cadute di grandine; nevicate tardive hanno imbiancato anche la Val Sesia sin verso i 1300-1500m. Pur in un contesto meno perturbato, gli ultimi giorni di maggio concludono un mese fatto di numerosi episodi piovosi e temperature piuttosto basse; le temperature massime sulla quasi totalità della regione non hanno mai superato i 26-27° La pluviometria totale non ha presentato valori straordinari per il mese nel Torinese ma l''aspetto sicuramente anomalo è risultato la frequenza di affondi Atlantici unito ad una pluviometria primaverile inusuale per il periodo. La primavera 2013 è stata la più fresca dal 1987 al Nord-Ovest, con precipitazioni elevate in area urbana torinese ( 500mm circa valore stagionale), la T media finale è stata di 12.3°C circa un grado sotto la norma del trentennio 1981-2010

6.1.2013  webcam di Drougno fonte Distretto Laghi; a lato la sinottica responsabile del caldo fuori stagione in alta quota. 11.3.2013 intensa grandinata su alcuni quertieri del capoluogo. A lato l'immagine webcam a seguito della nevicata tardiva del 18 marzo 2013. In basso a sinistra la nevicata in seconda decade di maggio in Val Sesia fonte:Alpe di Mera; a seguire l'anomalia termica negativa dal 19-25 maggio in Europa.

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