Autunno 2018: molto caldo, con record a scala secolare per la terza decade di ottobre. Seconda Parte

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NOVEMBRE

Il mese di novembre si apre con una nuova saccatura in approfondimento sulla penisola iberica, circolazione depressionaria che il giorno 4 intensifica umide e miti correnti mediterranee. Piogge intense interessano le valli del Pienerolese a causa della maggiore esposizione di questi settori all'orientamento delle correnti da est e sud-est. Una quota neve relativamente alta ed una condizione dei suoli saturi, inducono Arpa Piemonte ad emanare un’allerta arancione per le valli Chisone. Il giorno 6 a seguito delle copiose precipitazioni ed a una quota neve piuttosto alta per la stagione,dalla rete idrologica dell'Arpa Piemonte si segnalano diverse situazioni di moderata criticità sui seguenti bacini: Orco,Stura di Lanzo e Po nei tratti di Carignano,Moncalieri,Castiglione, San Sebastiano e Murazzi. In tutti i seguenti tratti, i corsi d'acqua superano il livello di guardia. La crisi idrica si manifesta principalmente per la saturazione dei suoli su medie e basse valli dovute ad apporti precipitativi nei giorni precedenti. Il giorno 7 novembre il minimo depressionario si allontana gradualmente verso il medio e basso Tirreno. Lo zero termico pur in un contesto elevato si è mantenuto su valori mediamenti più bassi di altri significativi eventi alluvionali del passato, questo ha permesso un cospicuo accumulo di neve a quote medio-alte. Tra i maggiori accumuli al suolo notiamo dalla rete Arpa Piemonte i 230 cm al rifugio Gastaldi(2656 metri) nelle valle di Lanzo. In area urbana l'episodio perturbato si conclude con una cumulata compresa tra 60-80 mm. 

Fig.7:precipitazioni totali del periodo 27 ottobre-7 novembre in Piemonte e Valle d'Aosta. La nostra regione si trova in questo periodo con ripetute situazioni di sbarramento con apporti nel periodo sino a 500 mm sulla provincia.

La lunga fase di tempo perturbato iniziata il giorno 27 ottobre e proseguita a fase alterna sino al 7 novembre si conclude definitivamente, un rapporto completo del periodo è pubblicato dai professionisti dell'Arpa Piemonte al seguente indirizzo.

A partire dal giorno 12 si rinforza un promontorio di alta pressione, con temperature piuttosto miti per la stagione(il giorno 13 novembre temperature massime di 12-14 gradi in area urbana). Il giorno 16 l'alta pressione tende a spostarsi verso nord; sul suo bordo meridionale scorrono umide e più fredde correnti orientali che favoriscono un deciso raffreddamento delle temperature, accompagnato da un debole sbarramento orografico lungo le zone pedemontane. Nei giorni successivi, l'isolamento dell'alta pressione sull'Europa settentrionale, favorisce la discesa di un nucleo freddo da est accompagnato da un deciso calo termico che porterà le temperature sotto le medie del periodo. Il giorno 19 una depressione da contrasto generata dal flusso freddo orientale, richiama temporaneamente aria umida dal mar Ligure, con le prime precipitazioni nevose a quote medio basse( si imbianca temporaneamente la sommità collinare). Le temperature in area urbana calano drasticamente e si portano su valori al di sotto della norma stagionale( massime il giorno 19 comprese tra 4-5 gradi e pioggia debole).

Fig.8: lievi accumuli il giorno 19 novembre si registrano dai 400 metri della collina Torinese. In foto fiocchi a larghe falde nei dintorni di Cuorgne, cortesia Giuliano

Il giorno 20 si conclude il breve anticipo invernale, nei giorni successivi l'aria si stempera decisamente. Tra il 23 ed il 25 novembre transitano deboli perurbazioni più attive su zone alpine, accompagnate da nevicate generalmente sopra gli 800-1000 metri. Gli ultimi giorni del mese il flusso atlantico subisce un accelerazione, con le correnti che si dispongono principalmente dai quadranti settentrionali, con il ritorno di masse d'aria asciutte e spesso favoniche al sud delle Alpi. Si conclude un mese decisamente perturbato con accumuli in parte nevosi su medie e alte valli alpine. Nel capoluogo si accumulano poco più di 100 mm, valore superiore alla media del periodo( 69 mm 81-00), mentre su zone alpine le cumulate risultano ancora più generose(Usseglio 200 mm circa).  Il mese conferma l'ennesimo esubero termico che da aprile prosegue senza sosta, con una breve parentesi più fredda intorno al 17-21 novembre.

 

CONCLUSIONI

Questo mese autunnale entra in casistica come uno dei più caldi mai registrati. Straordinari tepori si sono prolungati sino ad ottobre, quando in terza decade si registravano ancora locali punte di 30 gradi. Eventi pluviometrici significativi si sono registrati a settembre con l'intenso temporale rigenerante la sera del 15 e le prime ore del 16, a fine ottobre con la tempesta Vaia accompagnata da un valore pressiorio inusuale, ed infine a novembre con l'evento pluviometrico della prima settimana del mese. Si nota anche in questa stagione appena conclusa come gli eventi climatici estremi risultino in aumento. Essi possono concorrere a determinare gravi conseguenze sul territorio, sulla salute della popolazione, le attività economiche, l'ambiente e la società in genere, ne sono una dimostrazione le prolungate siccità ed incendi dello scorso autunno, e le alluvioni, tempeste e mareggiate distruttive di quest'anno. Una superficie del Mediterraneo troppo calda con conseguente maggiore disponibilità di energia e vapore acqueo contribuisce in maniera determinante durante il normale passaggio stagionale ad intensificare la violenza dei fenomeni.

La violentissima tempesta di scirocco si è accanita in particolare sulle montagne del nord-est, con raffiche a 150-200 km/h. Ecco un video esplicativo di quanto acaduto

L'intensa nevicata al santuario di Oropa il 19 novembre 2018

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Staff Torinometeo

 

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