Inverno 2021-22: ovunque asciutto, particolarmente mite sulle zone alpine

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Riassunto stagionale e considerazioni con maggiore attenzione sull'area urbana Torinese

Il trimestre dicembre 2021 – febbraio 2022 è risultato piuttosto mite ed estremamente secco su tutta la provincia. La causa di queste persistenti sinottiche è sempre da ricercare in tenaci blocchi di alte pressioni sull'Europa occidentale, riconducibili a una fase positiva dell'oscillazione nord-atlantica (NAO+), che comporta forti gradienti di pressione al suolo tra Gibilterra (anticicloni) e l'Islanda (depressioni), come riscontrato anche in altri inverni tiepidi e secchi in Europa meridionale, ad esempio nel 1989-90, 2006-07 e 2019-20.
Questo, soprattutto nel febbraio 2022, si è tradotto in una situazione marcatamente zonale con forti flussi da Ovest o Nord-Ovest.( fonte SMI). Dalla nostra rete di stazioni amatoriali ubicate nel capoluogo Torinese il trimestre invernale chiude con una media di 5.6 gradi( To R.Parco; Istituto di Fisica), poco più di 1°C più alta rispetto al periodo 1981-2020. Tenaci strati inversionali hanno contribuito a limitare l'anomalia di temperature verificatesi a media ed alta quota.  Il mese che ha contribuito maggiormente a definire questa anomalia positiva è stato febbraio, con i suoi tepori fuori stagione, preludio di una primavera anticipata.  Le precipitazioni concentrate in particolare nell'episodio del giorno 8 dicembre sono risultate nel complesso fortemente sotto la media del periodo. Segue un'ampia descrizione invernale suddivisa nei mesi 

DICEMBRE

La prima decade dell'inverno meteorologico figlia della ritrovata dinamicità del mese di novembre, esordisce con l'unico e vero episodio perturbato dell'intero trimestre invernale.

Fig.2:il Nord Italia visto dall'occhio del Satellite la mattina del 12 dicembre, con ancora la pianura piemontese ben imbiancata dal Canavese, passando per la medio-bassa pianura Torinese, fino a Cuneese, Astigiano e Alessandrino. 

Il giorno 8 dicembre  una vasta circolazione depressionaria centrata tra Irlanda e le isole britanniche favorisce la discesa di una veloce ma incisiva perturbazione atlantica verso il Mediterraneo centro-occidentale. Il richiamo umido che ne consegue favorisce fenomeni precipitativi a carattere nevoso anche sulle zone pianeggianti. Nel capoluogo si assiste ad una debole nevicata con accumulo compreso tra 2-4 cm. Ben più cospicui gli accumuli sul Canavese occidentale e parte del Biellese generalmente sopra i 300 metri, con accumuli dai 10 centimetri fino a 25 centimetri all’imbocco delle valli, così come su medio-alta Val Susa. Il giorno 9 la perturbazione si allontana verso le regioni peninsulari, al suo seguito affluiscono correnti più asciutte nord occidentali che ripropongono venti di foehn all'interno delle valli Torinesi. Il repentino calo termico favorito dai suoli innevati viene parzialmente inibito dal transito di una nuvolosità medio alta. All'alba si rilevano su settori di pianura valori di temperatura minima compresi tra 0 e -4°C, forte gelo notturno nei fondovalle alpini (Usseglio rete Torinometeo -7.3°C). L'afflusso di aria fredda assume maggiore importanza il giorno 10 con valori di temperatura minima diffusamente sotto lo zero. Da segnalare su zone di pianura nella nostra rete di stazioni amatoriali i -4°C della stazione di Cavagnolo e i -5.4°C di Carmagnola. Esauritosi questa fase invernale si entra sino a fine mese in una quiete atmosferica che si protrarrà per tutta la stagione. L'alta pressione torna a rinforzarsi sul Piemonte e con essa le inversioni termiche e gli accumuli di sostanze inquinanti. Al di fuori dello strato inversionale, tolti alcuni fondovalle alpini più stretti e sui versanti nord, il clima è tutt'altro che invernale. Tali tepori raggiungono il suo apice la notte di Capodanno.

Fig.3:l'ondata di calore intorno alla fine dell'anno con le sue anomale termiche a 850 hpa

A partire dal giorno 29 dicembre sul bordo orientale di un'anticiclone di matrice sub-tropicale in sviluppo sul Mediterraneo occidentale si attivano umide e miti correnti nord occidentali, che favoriscono un debole peggioramento del tempo lungo le zone alpine di confine. Nel contempo si innescano asciutti venti di foehn lungo le vallate alpine Torinesi. La massa d’aria, già molto calda per la sua origine subtropicale, determina una dinamica di foehn bollente sui versanti subalpini, ulteriormente riscaldata dalla compressione favonica. Tale dinamica rimaneggia fortemente il manto nevoso presente a media ed alta quota, tra venti a tratti tempestosi e piovaschi sino a quote medio alte. Il consueto strato inversionale avvolge le pianure, inizialmente insensibile a questa dinamica. Nei giorni successivi l’espansione dell’area di alta pressione di origine africana causa un graduale aumento dei valori termici a tutte le quote, con temperature superiori di circa 8-9°C rispetto alla norma del periodo 1971-2000 mentre lo zero termico è gradualmente aumentato fino a 3900-4000 m. L'ondata di caldo anomalo raggiunge la storicità la notte di Capodanno. Varie località a media ed alta quota stabiliscono nuovi record di caldo eccone un elenco:

 

  • Moncenisio rete Torinometeo (1460 m Val Cenischia) Tmax 17,8 °C il 31° dicembre, minima di 13.2°C
  • S.Elisabetta rete Torinometeo (1211 m Valle sacra) Tmax 18,6 °C il 1° gennaio, minima di 12.1°C
  • Bardonecchia-Prerichard (1290 m, Val Susa): Tmax 18,6 °C il 1° gennaio, superati i 17,7 °C del 19 gennaio 2007 (serie ARPA Piemonte dal 1990, ma si tratta verosimilmente di un primato almeno dal 1972 considerando anche la più longeva serie ENEL-ex UIPO in paese). Fonte SMI
  • Oulx-Gad (1065 m, Val Susa): 20,0 °C il 31 dicembre, inferiore ai 22,3 °C del 12 dicembre 1994 (serie ARPA Piemonte dal 1991), ma è in ogni caso il primato almeno trentennale per il giorno di San Silvestro (supera i 15,9 °C del 2018). Fonte SMI

Prendendo per esempio la nostra stazione del Moncenisio, il mese di dicembre dovrebbe avere una media (81-00) di circa -0.2 °C;  ebbene la notte di Capodanno ha rilevato una Tmedia di 14.8°C. Parliamo di circa 15 °C sopra le medie del periodo. Temperature letteralmente folli e paragonabili come deviazione solo all'estate del 2003. L’isoterma di zero gradi nel radiosondaggio di Cuneo-Levaldigi delle ore 12 del 31 Dec 2021 raggiunge la quota di 4004 metri 

Fig.4 :l'anomalia di precipitazione nel mese di dicembre a cura di Arpa Piemonte

A Torino la temperatura media del mese di dicembre 2021 risulta intorno alla norma o leggermente al di sopra del periodo 1981 - 2000 (To R.Parco 4.4 °C; Istituto di Fiscia 4.4°C; Consolata Arpa Piemonte 4.8°C). A media ed alta quota si rilevano anomalie superiori ai 3°C gradi frutto di costanti apporti di aria mite sub-tropicale. Le precipitazioni mensili frutto di un unico giorno perturbato  risultano inferiori ai valore medi previsti ( R. Parco 15 mm; To G.Reali Arpa Piemonte 15.8 mm). Nel capoluogo l'anno 2021 si conclude nuovamente mite con una temperatura media di 14.1 gradi. .  La piovosità media risulta lievemente superiore alla norma con locali disomogeneità legate ai fenomeni temporaleschi. Si conferma il forte calo dei depositi nevosi anche in questa stagione che chiude con circa 6 cm di accumulo.

GENNAIO

Fig.5 :il radiosondaggio nei pressi della stazione di Cuneo Levaldigi ci mostra l'andamento dello zero termico nel mese di gennaio. Si nota immediatamente il picco di zero termico a 4000 metri il primo giorno dell'anno. Fonte Meteonetwork

Il mese di gennaio esordisce con la presenza di un campo di alta pressione di origine subtropicale che unito ad una debole componente favonica favorisce tra la sera di San Silvestro e il primo mattino di Capodanno temperature inconsuete. In  alcune località di collina e montagna vengono raggiunti record storici di caldo invernale, specie riguardo le temperature minime. Tra i molti valori degni di menzioni citiamo  i +16.6 °C del radiosondaggio della notte a Cuneo Levaldigi, che batte i +16° del 10/1/2015. Alle basse quote dove il rimescolamento d'aria non riesce a scalzare lo strato inversionale, le temperature massime e minime risentono in maniera minore dell'aria molto mite in quota, rilevando estremi "ordinari" compresi tra 13 e 17 °C. Nella notte si registano 8°C sul Monviso a 3.300 metri di quota e 21°C a 1.100 metri sopra Coazze (TO).  A partire dall'Epifania masse d'aria più fresche nord occidentali pilotano un nucleo di aria fredda in quota di origine polare che favorisce un brusco calo delle temperature con il ritorno di diffuse gelate a bassa quota e rovesci di neve tra alta Val Chisone, medio-alta Val Susa, medio-alte valli di Lanzo, Orco e Soana. Al passaggio della saccatura si riattivano i consueti venti di foehn (Pietrastretta Arpa Piemonte (TO) 87.5 km/h). A partire dal giorno 10 gennaio sul bordo occidentale di una zona di bassa pressione tra sud Italia e penisola ellenica va sviluppandosi un ennesimo mostro anticiclonico, che favorisce una nuova e duratura fase di tempo stabile, ben soleggiato e via via più mite sulle zone montuose e di alta collina, con valori di temperatura che si portano nuovamente ben al di sopra delle medie del periodo. Tale sinottica caratterizza l'intera seconda decade di gennaio, riproponendo l'ennesima avvezione stagionale di masse d'aria molto miti per il periodo, questa volta di estrazione tropicale marittima. Anche nella terza decade la nostra provincia si trova al confine tra un’area anticiclonica estesa tra l’Algeria e la Francia e una vasta circolazione depressionaria sull’Europa nordorientale, che a fasi alterne invia fronti scarsamente attivi sui versanti sud alpini.

Fig.6 : galaverna o nevischio da nebbia il giorno 27 gennaio nei dintorni di Ivrea. Fonte immagine pagina FB Andrea Vuolo Meteo in Piemonte

Il giorno 27 gennaio il possente strato d'inversione termica sulle pianure determina qualche isolato fenomeno da nevischio da nebbia e galaverna. Il deficit pluviometrico inizia a preoccupare in vista di previsioni a lunga scadenza che non vedono sbocchi significativi della dinamica attuale. Tra il 30 e il 31 gennaio sul bordo orientale del consueto anticiclone di blocco con sede sull'Europa occidentale scorre un nuovo impulso perturbato. Ad esso si associano nuovamente ed estese condizioni di foehn particolarmente mite su tutta la provincia. Da segnalare il giorno 30 su media Val Susa i 22 gradi della stazione alpina di Susa con incendi boschivi tra la Val Susa e le Valli di Lanzo.

Fig.6 : anomalia della Tmedia in Piemonte nel gennaio 2022. Esuberi termici talvolta di 5°C sono presenti in area alpina. Fonte Arpa Piemonte

A Torino la temperatura media del mese di gennaio 2022 risulta leggermente al di sopra del periodo 1981 - 2000 (To R.Parco 4.4 °C; Istituto di Fiscia 4.4°C). A media ed alta quota si rilevano anomalie superiori ai 3°C gradi frutto di costanti apporti di aria mite sub-tropicale. Le precipitazioni mensili sono state decisamente inferiori alla norma del periodo 1991-2020. Gli scostamenti delle precipitazioni raggiungono il 100% in meno su tutto il capoluogo.

 

FEBBRAIO

Fig.7 : il marcato gradiente che viene a crearsi tra i due versanti alpini scatena nuovamente intensi venti di foehn. 

Il mese esordisce la consueta area di alta pressione sull'Europa occidentale. Sul suo bordo orientale transita un fronte freddo diretto sulla penisola balcanica che favorisce un nuovo rinforzo di forti venti di foehn. I tepori che ne conseguono favoriscono inusuali valori massimi pomeridiani fino a 18-21°C in pianura e con picchi di 22°C tra Susa, Bussoleno e Mompantero. La forte ventilazione da nord, nordovest  in un loop infinito si ripropone tra i giorni 6 e 7 febbraio. Una tempesta di foehn interessa tutti i settori alpini con raffiche fino ad oltre 200 km/h sui crinali alpini: ai 3.272 metri della Gran Vaudala di Ceresole Reale (TO) picchi di ben 212 km/h. Dalla nostra rete di stazioni amatoriali segnaliamo il dato di Buttigliera Alta con 110 km/h. Le raffiche di vento sono risultate le più intense del mese, con picco massimo a Pietrastretta (TO) alle 10:00 UTC di 32 m/s (115.2 km/h); 6 capoluoghi su 8 hanno registrato la massima intensità mensile del vento.(Arpa Piemonte). Vasti incendi boschivi interessano le valli di Lanzo.

Fig.8 : il fronte delle fiamme la mattina del giorno 8 febbraio nel basso Canavese. Fonte Anna tramite pagine Fb Andrea Vuolo Meteo in Piemonte 

Tra i giorni 10 e 12 febbraio aria umida dai quadranti orientali favorisce l’attivazione di rovesci di pioggia a carattere sparso lungo i settori pedemontani e di medio-bassa montagna del Torinese ( Nole C.se (TO) 3 mm il giorno 12) Il giorno 14 febbraio  una saccatura di matrice nordatlantica  interessa i nostri settori riproponendo delle precipitazioni in intensificazione a partire dalle zone alpine. La fase perturbata risulta molto veloce, tanto che nella nottata ritornano delle schiarite in estensione dai settori occidentali a tutta la provincia. Accumuli irrisori o a tratti assenti lungo la pianura. A partire da giorno 17 febbraio la graduale espansione dalla penisola iberica di una zona di alta pressione, relega nuovamente i fronti perturbati oltralpe, riproponendo venti di foehn e tepori primaverili lungo i versanti sud alpini e successivamente alle pianure.  Si evidenzia nuovamente un marcato gradiente barico che favorisce una forte compressione sui versanti sud alpini. 

Ecco i valori più elevati registrati dalle varie reti di stazioni meteorologiche ubicate in regione:

- Brossasco (CN) +24.4°C [Arpa Piemonte]

- Boves (CN) +24.2°C [Arpa Piemonte]

- Roccaforte Mondovì (CN) +24.0°C [Arpa Piemonte]

- Cuneo – Loc. Cascina Vecchia (CN) +24.0°C [Arpa Piemonte]

- Villar Perosa (TO) +24.0°C [Torino Meteo]

- Chiusa Pesio – Loc. Tetto Caban (CN) +23.7°C [Torino Meteo]

- Avigliana (TO) +23.6°C [Arpa Piemonte]

- Condove (TO) +23.3°C [Torino Meteo]

- Borgone di Susa (TO)+23.0°C [Torino Meteo]

- Dronero (CN) +22.9°C [Arpa Piemonte]

La lunga siccità e l'assenza di neve fino ad alta quota assumono sempre più caratteristiche eccezionali. Nuovi episodi di foehn accompagnati da inusuali tempori si susseguono sino a fine mese. Solo ultimo giorno di inverno meteorologico 2021/2022 comlpice l’ingresso di moderate correnti fredde da Est/Nordest favorisce un calo delle temperature. 

Fig.9 : la marcata anomalia delle Tmedie  di questo febbrio 2022. Fonte Arpa Piemonte

A Torino la temperatura media del mese di febbraio 2022 risulta al di sopra del periodo 1981 - 2000 di 2.4 °C(To R.Parco 8.0 °C; Istituto di Fiscia 8.2°C). A media ed alta quota si rilevano nuovamente anomalie superiori ai 3°C gradi frutto di costanti apporti di aria mite sub-tropicale. Le precipitazioni mensili sono state decisamente inferiori alla norma del periodo 1991-2020. Gli scostamenti delle precipitazioni raggiungono il 100% in meno su tutto il capoluogo.

Su Torino città, dai dati analizzati dalla Società Meteorologica Italiana - NIMBUS, combinando tra loro le variabili di temperatura media e precipitazioni, il trimestre dicembre 2021 - febbraio 2022, l’Inverno chiude con la maggiore anomalia termica (+1.2°C sul trentennio 1991/2020) e il maggior deficit pluviometrico (-85%) dall’Inverno 1802/1803. Per riavere una stagione cosi mite e siccitosa bisogna tornare indietro di oltre trent’anni, bensì all’Inverno 1989/1990.

A Balme (TO), nelle alte valli di Lanzo a circa 1.450 metri di quota, nello stesso periodo considerato sono caduti solo 45 centimetri di neve, a fronte di una media trimestrale di circa 2 metri, con il manto nevoso al suolo assente addirittura fino a 2.500 metri in molte vallate piemontesi, con fioriture in anticipo talora di quasi un mese rispetto al normale.

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