2019-20: stagione invernale mai decollata

immagine
Riassunto stagionale e considerazioni con maggiore attenzione sull'area urbana Torinese

 

Il trimestre dicembre 2019 – febbraio 2020 è risultato il più mite dall'inizio delle misure meteorologiche sulla quasi totalità della regione. Con anomalie comprese tra 2,5-3,5 °C rispetto alla norma, è stato superato il precedente massimo stagionale che quasi ovunque apparteneva all’inverno 1997-98, 1988-89 e 2006-07. E' stato sicuramente l'anno dei flussi quasi continui di aria temperata atlantica o calda nord-africana, a scapito delle irruzioni fredde continentali da Nord o Nord-Est. Da rimarcare il debole gelo notturno a bassa quota, con punte minime appena attorno a -3 e -4 °C nella pianura torinese. Ridotti anche i giorni di gelo notturno in ambito urbano con temperature lievemente negative in solo tre occasioni. Questa anomalia climatica si inquadra alla perfezione in una dinamica caratterizzata da indice NAO positivo, che vede prevalere un vortice polare compatto e vivaci flussi occidentali sull'Europa settentrionale. Diversi sono stati gli episodi di foehn che hanno interessato il territorio torinese, il più rimarchevole Il giorno 3 febbraio. Le precipitazioni concentrate nel mese di dicembre sono risultate nel complesso sotto le medie del periodo( R.Parco 84 mm). Segue un'ampia descrizione mensile della stagione invernale
 

DICEMBRE
Il mese di dicembre 2019 risulta nel suo insieme particolarmente mite e piovoso, con precipitazioni concentrate nelle prime due decadi. Il mese si apre con una circolazione depressionaria atlantica che convoglia correnti mediamente sud occidentali sulla nostra provincia. Nevicate intense interessano l'intero arco alpino occidentale, in particolare la zone dell'alta Val Susa sopra i 1300-1500 metri(Bardonecchia-Prerichard circa 70 cm). Accumuli di circa 15-20 mm sulle pianure. Il giorno 2 prevalgono le schiarite con estesi banchi di nebbia e temperature debolmente negative in aperta campagna.

Fig.2:In foto il generoso innevamento a Cesana T.se(1300 metri) la sera del 1 dicembre. Al di sopra dei 1300 metri in alta Val Susa si misurano circa 70 cm di neve fresca. Cortesia Gianluca.

In seguito prevalgono condizioni prevalentemente soleggiate dominate da correnti asciutte nord occidentali. Tiepidi venti di foehn si attivano il giorno 8 dicembre con temperature diffusamente sopra i 12-13 gradi. Tra i giorni 11 e 13 dicembre due distinti fronti atlantici impattano l'arco alpino pilotati da correnti occidentali. Il primo di questi favorisce precipitazioni deboli o del tutto assenti su tutti i settori, il secondo impulso perturbato determina la prima e unica nevicata stagionale in pianura. La mattina del 13 dicembre le precipitazioni sospinte dall'impeto delle correnti occidentali riescono a sfondare anche sulla pianura torinese determinando una breve fase di neve umida sul capoluogo (2 cm quartiere R.Parco per un accumulo di 3-4 mm). In serata le nevicate si ritirano sulle alte vallate occidentali, favorendo locali schiarite sulle altre zone. All'interno delle valli si accumulano mediamente 7-10 cm. Il giorno 14 prevalgono correnti più asciutte nord occidentali con clima nuovamente mite per venti di foehn su Val Susa. Persistono addensamenti e nevicate su zone alpine di confine.

Fig.3 : Immagine della webcam di S.Elisabetta il giorno 13 dicembre. In quota sotto la spinta di correnti più asciutte nord occidentali si diradano le nubi responsabili dell'unica nevicata stagionale a bassa quota, mentre nubi medio basse si attardano sulla pianura torinese

Tra i giorni 16 e 22 dicembre una complessa zona di bassa pressione invia a più riprese impulsi perturbati verso la nostra regione, supportati in quota da ripetuti richiami umidi meridionali. Il tempo si presenta generalmente piovoso e dopo i brevi e recenti episodi di neve a quote basse, il contesto termico propone connotati più autunnali che invernali. A causa dell’origine atlantica delle strutture depressionarie che hanno interessato il Piemonte nei giorni esaminati, le temperature risultano estremamente miti per il periodo.  La quota neve oscilla generalmente tra i 1400 ed i 2000 m. I quantitativi complessivi di nuova neve registrati sopra i 2200 m sono risultati pari a 50-70 cm sulle Alpi Lepontine, 30-50 cm dalle Alpi Pennine fino alla Val Cenischia, valori inferiori intorno ai 15-20 cm sulle Alpi Cozie e pochi centimetri sui settori meridionali dove la quota neve si è mantenuta su livelli superiori(fonte Arpa Piemonte).

Fig.4 : innevamento fuori dal comune a media ed alta quota al termine di questo periodo pertrubato. Da circa metà ottobre si susseguono depressioni tra l'Europa occidentale e il Mediterraneo. Nella foto i penddi innevati di Sestriere fotografati da Fotografia Sestriere

La parentesi perturbata si conclude tra la notte e la mattinata di domenica 22 dicembre con il transito di un ultimo sistema frontale, che conclude di fatto il periodo delle piogge organizzate per l'intero trimestre invernale. In seguito a partire dal giorno 22 si assiste ad un sostanziale cambio di circolazione, che da inizio ad un periodo piuttosto mite e siccitoso dominato da costanti zone di alta pressione sulla penisola iberica e frequenti condizioni di foehn caldo sulle regioni occidentali. Tra il giorni 22 e il 23 dicembre una tempesta di foehn interessa le zone alpine, raffiche intense si propagano anche sulle pianure intorno ai 60-70 km/h. Nei giorni seguenti l'anomalia pressoria ad ovest del continente evolve ben presto in un anticiclone di blocco, le cui conseguenze si manifestano con un sostanziale aumento dello temperature. Complice il consueto rinforzo dei venti di foehn la vigilia di Natale presenta caratteristiche eccezionali. Nel capoluogo tra il 24 e il 25 dicembre si rilevano in piena notte 18-19 °C, determinando la notte di Natale più calda mai osservata in oltre un secolo e mezzo di misure sulla pianura torinese.

Fig.5 - Evoluzione dell’altezza di geopotenziale (dam) a 500 hPa il giorno 24 dicembre per fine anno. Con figure di alta pressione così strutturate anche a distanza previsionali impervie i modelli matematici offrono buone attendibilità

Sino alla fine del mese prevalgono condizioni anticicloniche, l’aria calda convogliata dall’anticiclone africano determina temperature inusuali lungo le zone alpine. A Torino la temperatura media del mese di dicembre 2019 risulta superiore alla norma del periodo 1981 - 2000, con un’anomalia termica positiva di circa 2.5 °C (To R.Parco 6.8 C). Le precipitazioni estese nelle prime due dacadi del mese risultano superiori ai valore medi previsti ( R. Parco 77 mm; To Isituto di Fisica 65 mm). Precipitazioni abbondanti si rilevano anche su aree alpine di confine della Val Susa e Canavese, localmente superiori ai 200 mm mensili. L'anno 2019 si conclude nuovamente mite, nel capoluogo con una temperatura media di 15 gradi si bissano o si sfiorano gli anni 2007, 2015 e 2018. La piovosità media risulta superiore alla norma in tutta la totalità delle stazioni torinesi.

SECONDA PARTE

E tu, come la pensi?

blog comments powered by Disqus